Il malato che non c’è

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Le difficoltà di curare il malato immigrato: conflitto tra etica professionale e disposizioni legislative.”
Una serata estremamente interessante, in cui sono state focalizzate importanti problematiche di estrema attualità.
Presenti in sala, oltre ai soci rotariani e il pubblico interessato alla tematica, l’assistente del governatore Nicola Liso e il PDG Luca Gallo. Quest’ultimo, con grande orgoglio, ha consegnato al Club di Barletta l’attestatopresidenziale 2016/2017 per aver aiutato il Rotary a fare la differenza nella vita delle persone di tutto il mondo.
Entriamo quindi nel vivo della serata, fortemente voluta dal nostro club.
Il Dott. Giuseppe Tarantini , Direttore U.O.C. Ematologia c/o l’Ospedale Mons. Dimiccoli di Barletta e referente scientifico per i Linfomi e la Terapia di supporto della Rete Ematologica Pugliese, ha sviscerato casi affrontati dalla UOC di Ematologia con Trapianto di Barletta , descrivendone tre in modo particolareggiato con l’ausilio di slides , soffermandosi soprattutto sui risvolti umani oltre che su quelli scientifici.
Platea attentissima per questo momento di riflessione così attuale, con approfondimento della tematica da una angolazione veramente particolare: la gestione del conflitto tra etica professionale e disposizioni legislative nella cura del malato immigrato, appunto “ il malato che non c’è”…
Sempre più frequentemente si rivolgono alle nostre strutture pazienti di nazionalità straniera privi dei requisiti per la normale assistenza sanitaria. In questi casi si attua un modello cosiddetto STP che consente di erogare le dovute prestazioni .Ma le cure di un paziente ematologico non si limitano alla fase ospedaliera : parimenti importante per un medico è preoccuparsi del periodo post-ricovero, della salubrità della situazione abitativa, nonché dell”attenzione da parte dei cosiddetti “caregivers”, ed infine della dovuta “adeguatezza” culturale alla comprensione ed accettazione delle procedure diagnostiche e terapeutiche.
A seguire l’intervento del dott .Doronzo, direttore del Presidio ospedaliero di Barletta, che condivide la problematica sollevata dal dott. Tarantini, ma sottolinea anche la difficoltà del suo ruolo nel dover coniugare le problematiche umane e sociali alle normative che regolano l’utilizzo delle risorse finanziarie.
Quanto evidenziato diventa ancora più rilevante alla luce del fatto che tali criticità non sono più occasionali emergenze , ma quotidianità.
Una bellissima e stimolante serata con un uditorio coinvolto e partecipe.
Sia durante che in conclusione della serata, vari sono stati gli interventi e i confronti con i relatori .