LIBERI DI DECIDERE: DOV’E’ IL CONFINE TRA CURA E ACCANIMENTO TERAPEUTICO?

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3 FOTORUDY-1061 -Un convegno davvero memorabile con un ospite d’eccezione : BEPPINO ENGLARO, in un incontro aperto a tutta la cittadinanza, fortemente voluto dal Rotary Club di Barletta per affrontare e trattare la tematica da varie angolazioni.
La vicenda di Eluana Englaro e della battaglia intrapresa dalla sua famiglia perché le sue volontà venissero rispettate, al di là del clamore mediatico suscitato, ha contribuito a portare alla luce alcune gravi lacune del sistema giuridico italiano per quanto riguarda vicende bioetiche analoghe, riaprendo il dibattito su una eventuale legge che prenda in considerazione le forme di testamento biologico.
Sul tavolo centrale della Sala Rossa sono state disposte le prime pagine di varie testate giornalistiche dell’epoca e la platea è gremita di pubblico motivato ed interessato.
I lavori sono stati aperti e coordinati da Nuccia Cafagna, Presidente del Club di Barletta, che ha ospitato questo importante evento. Beppino Englaro , padre di Eluana, insieme a tre relatori di pregio : il prof. Francesco Bellino, Ordinario di Bioetica presso l’Università Studi “A. Moro” di Bari; il dott. Michele Debitonto, Dirigente Medico dell’U.O. di Rianimazione presso l’Osp. “Dimiccoli”di Barletta; il prof. Michele Lobuono, Ordinario di Diritto Privato presso l’ Università Studi “A. Moro” di Bari; hanno saputo, in un tempo relativamente breve, illuminare la platea relativamente ai drammatici interrogativi inerenti il “fine-vita”.
Il dott. Debitonto, alla luce delle ultime precisazioni relative a “testamento biologico” e “accanimento terapeutico”, ha parlato di terapie utili e terapie inutili di fronte ad un grave danno cerebrale; di rispetto del paziente, della sua dignità e responsabilità del medico di fronte ad una problematica dove non è tutto bianco e nero ma ricco tutta una cromatura di grigi. Il prof. Bellino con citazioni filosofiche relative alla ricchezza del valore dell’altro e alla transitorietà della esistenza e con riflessioni sull’eccesso di medicalizzazione che ci sta espropriando dal vero senso della vita, nella convinzione dell’importanza dell’uomo in quanto tale e non come riduzione a “cosa”.
Interviene magistralmente Beppino Englaro sottolineando che la sua vicenda insegna la semplicità estrema della scelta. Tutto comincia il 18/01/92(data dell’incidente): solo bianco e nero, nessuna sfumatura di grigio e ispirazione a grandi valori per la sua Eluana, impressionata già un anno prima dalle tragiche vicende del suo amico soprannominato “Furia” per la sua vitalità. Nel suo DNA la libertà, Eluana si era già espressa, ritenendo quella una condizione estranea al suo modo di concepire l’esistenza, con incognite a 360 gradi, con un deciso “no grazie” ad un’offerta terapeutica senza limiti. Libertà di scelta dura da esercitare per lui, in nome e per conto altrui, per di più in un clima culturale in cui ti dicevano che non si aveva nessun diritto. Ci sono voluti anni per poter perfezionare l’iter giuridico e poter approdare ,con la sentenza della Corte di Cassazione del 2007, all’ autodeterminazione terapeutica che ratificava disposizioni anticipate di trattamento e quindi poter decidere.
Il contributo del prof. Lobuono rimarca come tutte queste tensioni morali dimostrino l’importanza del diritto, di un diritto applicabile con sentenza, peraltro con valori sanciti dall’ Unione Europea nella Convenzione di Orvieto. Quindi, c’è un vuoto legislativo, ma non giuridico. Questo vuol dire che il diritto prevede delle disposizioni applicative per ogni caso, anche se manca una legge. Il giurista va incontro alle difficoltà interpretative caso per caso, perché deve fare i conti con il valore personale dell’indisponibilità della vita, una sensazione del tutto soggettiva e per nulla sindacabile. Una sentenza scritta in un palazzo di giustizia estremamente interessante e che fa riferimento alle fonti del diritto e si richiama all’ art. 32 della costituzione per affermare il diritto inviolabile all’autodeterminazione.
La lettura di un passo del libro di Englaro “Vita senza limiti” da parte del socio Sabino Montenero ha profondamente acuito le riflessioni sul tema ,intervallate da slides e filmati su avvenimenti dell’epoca, rammentando che la vicenda di Eluana Englaro ha alimentato un ampio dibattito, mediatico prima, politico-istituzionale poi, sui temi legati alle questioni di fine vita.
E’ intervenuto il vicario del vescovo Mons. Giannotti, che ha fornito il suo contributo in qualità di rappresentante della Chiesa, apprezzando peraltro l’apporto di diverse angolazioni visuali nella trattazione della tematica.
Presenti in Sala il nuovo Prefetto dott.ssa Clara Minerva, il Sindaco di Barletta dott. Cascella, il Presidente della Provincia Ventola e altre autorità civili, militari e religiose del territorio, così come docenti e studenti e rappresentanti di associazioni del territorio.
La Presidente Nuccia Cafagna, ad ultimazione lavori, ha ringraziato innanzitutto il pubblico per la sua attenta partecipazione, nonché naturalmente i relatori, in particolare Beppino Englaro per la sua presenza a Barletta, in quanto oltre a fornire un contributo eccezionale ai lavori del convegno, ha rinnovato in tutta una platea l’affettuoso ricordo della sua amata Eluana, presente e viva nella memoria di tutti.

RASSEGNA STAMPA

VIDEO

TG Norba 24: Barletta Rotary – Englaro accanimento terapeutico

Amica9tv: Barletta | Beppino Englaro ospite del Rotary