RITRATTI DEL CORAGGIO – Lo Stato italiano e i suoi magistrati

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“RITRATTI DEL CORAGGIO – Lo Stato italiano e i suoi magistrati”

è il libro curato dal magistrato Stefano Amore, presentato a Barletta durante un evento organizzato dal Rotary club di Barletta con il patrocinio del Comune di Barletta, venerdì 24 maggio, in una cornice di pubblico interessato e variegato che ha gremito la sala del “Brigantino 2”.

Presenti: Beppe Volpe e Luca Gallo, PDG 2120; Cosimo Damiano Cannito, Sindaco del Comune di Barletta; Emilio Dario Sensi, Prefetto della Provincia Barletta-Andria-Trani; Antonio Felice Uricchio, Magnifico Rettore dell’Università A. Moro di Bari; Frisario Domenico, Direttore dell’Ufficio delle Dogane di Bari; magistrati dei Tribunali di Trani, Bari e Foggia; gli iscritti all’ordine degli avvocati di Trani che ha riconosciuto l’accredito formativo ai partecipanti; gli studenti del liceo classico “Alfredo Casardi” e del liceo scientifico ”Carlo Cafiero” di Barletta.

Il presidente Carmine Faggella ha introdotto la serata con il momento della memoria dei 27 magistrati, difensori della legalità. Il sindaco ed il Prefetto hanno evidenziato la lodevole iniziativa del club Rotary, il primo organizzato nel meridione d’Italia. Gli sponsor BPP e Lopizzo Srl hanno promosso l’evento per comunicare ai giovani, ai professionisti ed alla comunità, il valore della moralità umana humus per la crescita della civiltà, non bisogna dimenticare: Gli uomini passano, le idee rimangono (G. Falcone).

Parola ai relatori

Michele Ruggiero, sostituto Procuratore della Repubblica di Bari: non si parla solo di magistrati caduti nell’adempimento del loro dovere, ma di uomini colpiti a morte in una condizione di solitudine, se non proprio di isolamento. E’ la condizione tipica del magistrato che si interpone, intellettualmente e fisicamente, per fare argine alle varie forme di illegalità. Sono magistrati che hanno interpretato la loro funzione e la loro stessa vita come missione: missione di giustizia. Sono figure di straordinaria attualità che, soprattutto al giorno di oggi, costituiscono modelli comportamentali: oggi che l’intervento della magistratura appare l’unico in grado di soddisfare quel bisogno di protezione (need of protection) che sale dal popolo. Gli scandali bancari e finanziari degli ultimi anni, svelati da inchieste giudiziarie (ed emersi solo grazie a queste ultime) dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio che solo la magistratura autonoma e indipendente da qualsivoglia potere (politico-economico) può fornire tutela ai più deboli ed indifesi; una tutela che, purtroppo, viene offerta in condizioni di solitudine e talora svantaggio rispetto a centri di potere criminale ben attrezzati: gli stessi che con tempismo straordinario colgono tutte le opportunità offerte dalla globalizzazione della Economia e dalla integrazione dei mercati finanziari. Una magistratura competente, di qualità, responsabile ed indipendente costituisce la sola giusta risposta, il solo serio tributo di gratitudine alla memoria dei magistrati caduti e ricordati nel testo Ritratti del coraggio.

Filiberto Palumbo, Avvocato, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura: grazie al Rotary club di Barletta, presentiamo un libro di storia. Un libro che per la verità si compone di tante storie, narrate da vari testimoni. La regia è affidata a Stefano Amore, autore di una brillante e colta introduzione. Egli offre al lettore una sintesi ragionata dei vari accadimenti, tra loro legati da rapida successione. L’oggetto è sempre lo stesso: magistrati coraggiosi che combattono la mafia e il terrorismo; per questo subiscono minacce di morte, ma preferiscono andare avanti per la loro strada; e muoiono da eroi. Oggi, fungono da esempio per le future generazioni. Certo il crimine, inteso come “fatto sociale”, ha imposto alla società di munirsi di leggi più efficaci, per meglio fronteggiare la mafia e terrorismo; ricordiamo la legge che ha introdotto l’associazione di stampo mafioso; quella che ha istituito la Procura nazionale antimafia; quella che consente di incidere sui patrimoni acquisiti illecitamente. I progressi non tardarono a farsi apprezzare, ma il percorso è appena segnato. Si impone una domanda, cui è davvero difficile dare una risposta: si poteva evitare quanto accaduto? Si poteva pensare a interventi preventivi dello Stato, capaci quanto meno di ridurre il fenomeno mafioso ed anche il terrorismo? Verità è che la mafia ha avuto tutto il tempo di radicarsi nella nostra società, finendo per incidere anche sulla politica. Il terrorismo, per quanto destinato a durare meno e pur essendo generalmente privo di capacità di creare una vera e propria cultura antisociale, mostra evidenti indizi, che lasciano presagire il verificarsi dei suoi effetti devastanti. Lo Stato ha creato zone d’ombra, in seno alle quali è nata e si è sviluppata la mafia; ha inoltre consentito l’incremento del disagio sociale, che ha alimentato il terrorismo. Questo libro di storia è rivolto a chi non ha vissuto, come noi, l’epoca delle stragi di mafia e di terrorismo. Sarà utile per ricordare l’esempio di chi è morto, pur sapendo che fare il proprio dovere lo esponeva al più alto sacrificio. Trattasi di Uomini illustri, sicuramente eroi, che restano necessariamente affidati alla Storia, quale esempio per le future generazioni.

Stefano Amore, Magistrato assistente di studio presso la Corte costituzionale: “ Un uomo fa il suo dovere, a dispetto elle conseguenze personali, nonostante gli ostacoli, i pericoli e le pressioni, e questo è il fondamento della moralità umana; in qualsiasi sfera dell’esistenza un uomo può essere costretto al coraggio, quali che siano i sacrifici che affronta seguendo la propria coscienza: la perdita dei suoi amici, della sua posizione, delle sue fortune e persino la perdita della stima delle persone che gli sono care”. Queste parole, tratte dal “Profiles in Courage”, il libro scritto da J. F. Kennedy nel 1955, hanno ispirato il titolo e i contenuti del libro che presentiamo con il Rotary di Barletta questa sera. Un titolo scelto non a caso, perché la moralità e il coraggio di seguire la propria coscienza sono doti indispensabili per chi vuole servire il proprio paese. Le vittime della propria personale coerenza e della ferocia della mafia e del terrorismo sono state moltissime in Italia. Non solo magistrati. Carabinieri, poliziotti, giornalisti, avvocati, professionisti, professori, sacerdoti: non c’è categoria che non abbia avuto i propri martiri. E poi moltissime persone comuni, individui che avevano, semplicemente, decise di dire “No” di fronte a un’ingiustizia o a un sopruso. Il libro che abbiamo scritto insieme ad altri 19 colleghi ha la funzione di ricordare e far conoscere, soprattutto ai più giovani, i nomi e la storia di quei magistrati che hanno sacrificato la loro vita per dare un futuro al nostro paese. E vuol essere, quindi, una occasione per coinvolgere le scuole e i ragazzi in un percorso che faccia della legalità un momento significativo della loro azione culturale. “In idee essenziali per una nuova Costituzione”, Simone Weil ha scritto: “I giudici devono ricevere una formazione spirituale, intellettuale, storica, sociale, ben più che giuridica”. I 28 colleghi assassinati, possiamo dirlo con sicurezza, rappresentavano perfettamente quel modello di magistrato prefigurato e desiderato dalla Weil. Un magistrato sensibile, prima che al diritto, ai valori, incarnati nel diritto, e all’umanità che deve, sempre, connotare la Giustizia. Sta a noi, facendo della memoria non un esercizio sterile ma il fondamento della nostra vita quotidiana e dell’azione delle Istituzioni, perpetuare il loro esempio e trasmetterlo alle generazioni future.

Il Rotary club di Barletta ha espresso un sentimento di solidarietà alla Gazzetta del Mezzogiorno, in particolare alla Redazione di Barletta, per la situazione critica in cui versa la testata giornalistica, omaggiando i partecipanti con 1 copia del quotidiano, iniziativa promossa dal Presidente C. Faggella e dallo sponsor Lopizzo Srl.