“MIO PADRE ERA GIORGIO PERLASCA” .
VENERDI’ 10 marzo ore 19,00 SALA ROSSA DEL CASTELLO , il Rotary Club di Barletta, presieduto da Sabino Montenero, ha incontrato il figlio Franco Perlasca “MIO PADRE ERA GIORGIO PERLASCA” .
Serata eccezionale e coinvolgente, aperta a tutta la cittadinanza, fortemente voluta dal Rotary Club di Barletta che ha affrontato e trattato da varie angolazioni, nella Sala Rossa” del Castello di Barletta, gremita di pubblico motivato ed interessato, un focus particolare naturalmente sulla figura e il ruolo di Giorgio Perlasca, un uomo che, pressoché da solo, nell’inverno del 1944-1945 a Budapest riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica inventandosi un ruolo, quello di Console spagnolo, lui che non era né diplomatico né spagnolo, bensì un “magnifico impostore”.
Dopo aver salutato e ringraziato tutto il pubblico intervenuto, gli ospiti e i soci presenti- tra cui gli Assessori Giuseppe Gammarota per il Turismo e Patrizia Mele per la Pubblica Istruzione, il delegato Confindustria BAT Sergio Fontana, le autorità militari e scolastiche del territorio, il dott. Nicola Barile per il suo collegamento prezioso con la famiglia Perlasca e la socia Nuccia Cafagna per il raccordo organizzativo finalizzato alla realizzazione dell’evento, il Presidente del Rotary Club Sabino Montenero con l’ausilio di Serena Sguera brillante moderatrice , entrano subito in empatia con il relatore Franco Perlasca e sua moglie Luciana visionando un filmato che orbita intorno al concetto di GIUSTO in cui, a detta del figlio , vengono abbinati 3 concetti: 1° le testimonianze del protagonista Giorgio Perlasca, 2° le testimonianze dei sopravissuti e 3° la contestualizzazione dal punto di vista storico.
UOMO GIUSTO semplicemente perché riteneva d’aver fatto il proprio dovere, nulla di più e nulla di meno. Per la prima volta dopo quasi 45 anni, il racconto del figlio Franco:…” Pochi sapevano di quell’ uomo, nato a Como nel 1910, forte sostenitore del partito fascista fino al 1938, cioè fino alla promulgazione delle leggi razziali e all’ alleanza con Hitler. Pochi sapevano di come questo sconosciuto si finse un diplomatico spagnolo e rilasciò salvacondotti falsi salvando la vita a 5.200 ebrei. Molti di più, forse, visto che ogni documento valeva per un intero nucleo famigliare. Il Talmud racconta di come ogni generazione abbia 36 giusti. Uomini da cui dipende la salvezza dell’umanità. Uomini umili chiamati all’ azione e che, dopo aver svolto il proprio compito, tornano nell’ ombra dell’ anonimato. «Mio padre era uno di questi, La mia famiglia, per quasi mezzo secolo, è rimasta all’ oscuro di tutto. « Mio Padre raccontava piccoli episodi dell’ Ungheria, di quanto aveva visto. Ma non avremmo mai immaginato, io e mia madre, che fosse un protagonista della Storia».
Poi, nel 1988, l’ arrivo dei coniugi Lang a casa nostra… Il racconto coinvolgente di Luciana “Già nel 1987 il muro di Berlino stava virtualmente cedendo e l’ Ungheria sentiva arrivare la libertà. Il regime allentava la morsa e le persone tornarono a pensare all’ occupazione, alla guerra, alla memoria. Così, queste donne ebree misero insieme i pezzi, si fecero aiutare dalle ambasciate israeliane e arrivarono a casa nostra. In realtà la sua storia non era così sconosciuta”.
Straordinaria narrazione dell’impresa di Giorgio Perlasca, con stimolanti interventi del pubblico presente visibilmente commosso dalla proiezione di uno spaccato di storia totalmente autentico in cui l’assassinio è legge di stato e il genocidio parte di un progetto politico.
Al termine, il figlio Franco Perlasca e sua moglie Luciana ci hanno regalato una testimonianza non “istituzionale” ma profondamente VERA, aprendosi al racconto di particolari personali, aneddoti privati come solo le persone vere sanno fare.
Il Presidente del Rotary Club di Barletta Sabino Montenero ad ultimazione lavori, ha ringraziato calorosamente Franco e Luciana Perlasca per la loro partecipazione, che oltre a fornire un contributo eccezionale ai lavori della memoria storica, ha illuminato la platea travolta dalla grandezza di questo straordinario personaggio.