I viaggiatori nel 700

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Il Rotary Club Barletta, presieduto da Alessandra Palmiotti, giovedì 11/02/2021 ore 20.30 in video collegamento ha organizzato una serata interamente dedicata alla storia di Barletta in un periodo ben preciso: “I VIAGGIATORI NEL 700” grazie ad una appassionata esposizione del prof. Michelangelo Filannino, letta da una duplice prospettiva e rivolta ad un uditorio attento e partecipe. Alla presenza, seppur velata da uno schermo, del governatore designato Nicola Auciello, del PDG Titta De Tommasi , molto legato alla nostra città avendo lavorato moltissimo per Barletta e restaurato la statua di Eraclio, del PDG Beppe Volpe, del PDG Luca Gallo, dei presidenti del nostro raggruppamento, del giudice Luciano Guaglione, degli amici degli altri club, dei diversi docenti,dei soci e gentili ospiti, abbiamo beneficiato di una efficace carrellata di viaggiatori di passaggio, oltre a comitive di francesi ed inglesi del Grand tour, che ci hanno lasciato pagine preziose per la loro rarità. Abbiamo scoperto che, grazie a loro, il nome di Barletta è potuto circolare in Europa e che il primo di loro fu il grande filosofo George Berkeley, precoce visitatore dell’Italia Meridionale che visitò Canne della Battaglia e Barletta nel 1717. Durante il dibattito è emersa l’efficacia della dettagliata ricostruzione storica del prestigioso relatore Michelangelo Filannino, l’attenzione dei viaggiatori rivolta, già da allora, all’urbanistica e l’apprezzamento del patrimonio naturale e tradizionale dei prodotti locali, ortaggi squisiti grazie alla coltura degli arenili. Un tuffo di trecento anni fa ha esaltato l’esplorazione nelle nostre radici, a supporto della preparazione di tutti noi, sia da un punto di vista storico che emotivo, grazie anche alla visione di acquerelli sorprendenti di una modernità assoluta. Ancora una volta il Rotary Club Barletta ha offerto alla sua comunità l’ opportunità di amicizia e di aggregazione ripercorrendo, attraverso gli occhi dei viaggiatori, Il XVIII secolo e ringraziando l’amico Michelangelo Filannino per il suo prezioso contributo storico e la sua chiarezza espositiva.